La medicazione del moncone ombelicale

02.03.2020

Cari mamme e papà, la scorsa settimana ci siamo occupati di capire perché il moncone ombelicale viene medicato con una tecnica denominata "dry cord care" ovvero la tecnica del moncone asciutto. In questo articolo affronteremo più nel dettaglio la procedura, la pratica di igiene corretta del cordone ombelicale e dell'ombelico quando il cordone sarà seccato e sarà soltanto un bellissimo ricordo.

Il cordone ombelicale è una formazione anatomica che permette la comunicazione tra la placenta ed il feto durante la vita intrauterina. È costituito da tessuto connettivo mucoso, la gelatina di Wharton, nel contesto del quale decorrono la vena e le due arterie ombelicali. Subito dopo la nascita il cordone viene clampato e reciso a circa 2-4 cm dal piano cutaneo del neonato, con rapida trombizzazione dei vasi ombelicali; non ricevendo più sangue, il cordone va incontro ad un processo di mummificazione che lo rende duro, rigido e di colore bruno-nerastro. Il successivo distacco si verifica spontaneamente dal 5° al 15° giorno di vita.

Quello di cui vuole parlarvi l'articolo è come prendersi cura del cordone ombelicale prima che si stacchi. 

Qual è allora la prima regola di assoluta importanza? MANTENERE ASCIUTTO E PULITO IL CORDONE OMBELICALE, (e fate attenzione ai maschietti, spesso la loro pipì finirà proprio sul moncone ombelicale!). Non dovete neppure pensare di tagliare via ciò che resta di questo cordone perché ricordatevi, accadrà tutto spontaneamente.

Una corretta gestione del moncone ombelicale è essenziale in tutti i neonati e deve essere garantita da tutto il personale sanitario e dai genitori, che pertanto dovranno essere informati ed istruiti. La prima misura di prevenzione da adottare per impedire la contaminazione del moncone ombelicale è rappresentata da un'adeguata igiene delle mani con acqua e sapone. A questo punto il moncone ombelicale verrà sempre mantenuto asciutto per favorire il processo di essiccamento e di mummificazione, limitando così la possibilità di colonizzazioni patogene.

In ospedale, la pratica del rooming-in (neonato e mamma nella stessa stanza) ed il contatto pelle a pelle del neonato con la mamma favoriscono la colonizzazione del moncone da parte di batteri non patogeni, appartenenti alla flora materna, e sono in grado di ridurre il rischio di infezione. Un buon contributo nella lotta alle infezioni neonatali è dato anche dal precoce allattamento materno che favorisce il passaggio di anticorpi.

Come avete potuto notare, il moncone ombelicale rappresenta una possibile fonte e via d'ingresso per agenti patogeni e un rallentamento nel processo di mummificazione e di caduta è indubbiamente associato ad un aumento del rischio di infezione, oltre che ad un incremento dei costi legati alle cure postnatali.

Attualmente esiste ancora qualche incertezza sulle pratiche di cura del cordone in tutto il mondo, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Leggendo il precedente articolo qui sul blog, ricordate che vi avevamo parlato dell'uso dei disinfettanti? Bene, l'applicazione della clorexidina resta l'agente più efficace nel ridurre la colonizzazione, sebbene aumenti significativamente il tempo di separazione del cordone ombelicale.


Passiamo alla pratica

Mamme, papà, nonni e chiunque si prende cura del neonato, dopo la dimissione dall'ospedale dovete osservare scrupolosamente precise regole di igiene durante la medicazione del moncone ed il cambio del pannolino. La medicazione del moncone ombelicale andrà fatta almeno una volta al giorno, e comunque ogni qualvolta la garza sterile che avvolge il moncone si presenti bagnata o sporca di feci e/o urina

Check list:

  1. Lavaggio sociale delle mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi. In alternativa frizionamento delle mani con gel in soluzione alcolica
  2. Rimuovere la medicazione ombelicale presente, sollevando il moncone
  3. Qualora la garza della precedente medicazione fosse adesa al moncone, è opportuno bagnarla con soluzione fisiologica per aiutarvi nella rimozione della garza stessa
  4. Se il moncone ombelicale risulta sporco di feci e/o urine è indicato detergerlo con sapone liquido monodose, risciacquarlo con soluzione fisiologica e asciugarlo con tamponi di garza sterile. Lavare le mani
  5. Non si devono utilizzare prodotti disinfettanti (quali alcol, acqua ossigenata o mercuro cromo)
  6. Posizionare una garza sterile protettiva, ripiegata ed asciutta, attorno al moncone e al morsetto
  7. Tenere la garza in sede mediante l'utilizzo di una retina elastica per medicazioni
  8. Posizionare il pannolino facendo attenzione a non coprire la medicazione
  9. Indossare una mascherina protettiva durante la medicazione in caso di infezioni delle vie respiratorie

Come curare l'ombelico dopo la caduta del moncone ombelicale

Alla caduta del moncone ombelicale è raccomandato proseguire con la medicazione a base di acqua ossigenata per ottenere una completa cicatrizzazione della ferita. La medicazione si effettua 2 volte a giorno disinfettando l'ombelico con acqua ossigenata e coprendo la zona con garze sterili.

Consultare il pediatra se:

  • la pelle intorno all'ombelico si presenta gonfia e rossa
  • è presente una secrezione maleodorante di colore giallognolo
  • è presente sangue
  • dopo 2 settimane dalla nascita il moncone non è ancora caduto o la cicatrizzazione è incompleta
  • notate sul fondo dell'ombelico una piccola pallina rosata e umida

Bibliografia e sitografia

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Dr.sse Stefania T e Bruna A.
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