La pelle del neonato

16.06.2020

Il neonato ha numerosi reperti della cute, per lo più benigni, visibili comunemente.

Nel primo mese di vita, la cute del neonato presenta delle peculiarità dovute ad una differenza strutturale dell'epidermide (lo strato più superficiale della pelle) che risulta più sottile in paragone alle età successive e ciò la rende più delicata.

Alla nascita infatti, possono comparire sulla pelle, diverse manifestazioni fisiologiche e temporanee che, se non riconosciute, creano allarmismo nei genitori i quali richiederanno una visita pediatrica.

Appena nato, il corpo del neonato è rivestito dalla vernice caseosa, una sostanza bianco-giallastra (composta da acqua e grasso) con la funzione di protezione. Durante la vita intrauterina difende il feto dalla macerazione (il feto è immerso nel liquido amniotico) e in seguito, nelle prime fasi della vita extrauterina. Quando viene al mondo, un neonato ha necessità di difendere la propria cute anche dagli attacchi microbici del mondo esterno e quindi posticipare il primo bagno per garantire il più possibile la permanenza di questo strato protettivo, è una scelta che farà bene al bambino. È chiaro che la produzione di questo strato difensivo, cessa con la nascita e in pochi giorni la pelle si troverà esposta agli agenti del mondo extrauterino. Essendo molto sottile e permeabile, la pelle del neonato tende a seccare facilmente infatti la secchezza è molto comune, accompagnata anche da screpolature o desquamazione, soprattutto nel neonato post termine. Non è fastidiosa, non c'è da preoccuparsi però sarebbe opportuno evitare bagnetti eccessivamente lunghi e avere cura di idratare adeguatamente la cute del piccolo.

E se il neonato ha la peluria? Questo è molto comune nei bambini mediorientali o provenienti dal Pakistan e dal Bangladesh. Sulla pelle del bambino è presente una fine peluria che prende il nome di lanugine e si osserva prevalentemente su dorso e spalle. Nell'arco di qualche mese sparirà così come accade spesso anche per la perdita dei capelli neonatali.

Un neonato che cambia colore

Il neonato può presentare diverse sfumature di colorito cutaneo. Alla nascita c'è un adattamento cardiorespiratorio che può determinare un colorito violaceo-bluastro (cianosi) con una scomparsa quasi immediata dopo i primi atti respiratori. Le estremità (mani e piedi) possono invece manifestare una cianosi periferica (acrocianosi) un po' più persistente che non deve preoccupare in quanto è dovuta ad una instabilità fisiologica della rete dei capillari. Allo stesso modo, anche durante il cambio oppure quando i neonati vengono spogliati, la cute può apparire reticolata (cutis marmorata) oppure se piangono o sono a riposo in condizioni stabili di temperatura, il corpo ha una colorazione eritrosica (rossastra). I bambini di colore hanno delle aree del corpo più scure: scroto, grandi labbra, areole mammarie. Questo sarà il colore definitivo della loro pelle.

Le macchie

La maschera ecchimotica è tipica sul volto di un neonato partorito in modo spontaneo con presentazione cefalica o di testa. Il volto appare rosso-bluastro come se fosse un grande livido, a causa delle elevate pressioni che si creano nelle ultime fasi del parto. Gli occhi possono manifestare delle piccole chiazze di sangue a causa della rottura dei capillari della zona. Entrambe le condizioni non causano alcun problema e hanno una risoluzione spontanea.

Melanocitosi cutanea è comunemente nota come macchia mongolica in quanto frequente nei bambini originari del bacino del Mediterraneo e dell'Asia. L'accumulo di melanina (pigmento della cute) dà vita a questo fenomeno che scompare nei primi anni di vita. Sono macule di dimensioni variabili o chiazze cutanee nere, grigie o blu ardesia, spesso alla base della schiena e sui glutei. Il professionista terrà in considerazione queste chiazze per non confonderle in futuro con i lividi traumatici.

I baci d'angelo e i morsi della cicogna: si riferiscono alle chiazze color salmone che sono malformazioni dei capillari frequentemente osservate sulla fronte (forma a V), palpebre, naso, labbro superiore. Sono dovute ad una dilatazione passeggera dei capillari più superficiali. I baci d'angelo sono le chiazze sul viso e si risolvono nel primo anno circa, il morso della cicogna (nuca) a volte persiste nel 50% dei casi. Non devono confondersi con le malformazioni vascolari che sono di colore rosso scuro, permanenti e richiedono la valutazione medica.

Altre manifestazioni cutanee

La milia è visibile come piccole cisti costituite da detriti cheratinici. Sono minuscole, bianche e generalmente localizzate sul viso e cuoio capelluto. Possiamo paragonarle a piccole perline. La sua risoluzione è spontanea tra le prime settimane e mesi di vita. Non devono essere spremute per il rischio di provocare una infezione. Differente è la miliaria, conosciuta come sudamina che è manifestata con piccole papule rossastre e/o biancastre sparse su tutto il corpo (soprattutto sul tronco) e sono dovute ad uno stress termico. Sul nasino invece, possiamo osservare delle piccole papule follicolari giallastre che si risolveranno nelle prime settimane di vita. Esse prendono il nome di iperplasia sebacea.

La dermatite seborroica nota con il termine di crosta lattea, è una eccessiva produzione di grasso (sebo) e non c'è alcuna connessione con l'assunzione di latte. Si manifesta entro le prime settimane di vita ma a volte anche più tardi, con squame e croste giallognole/biancastre localizzate sul cuoio capelluto. Sono morbide ma difficili da rimuovere. Può servire applicare dei prodotti oleosi o delle creme idratanti anziché tentare di rimuovere le squame.

Quando siete in ospedale oppure nei giorni successivi alla dimissione potreste sentire i professionisti sanitari nominare l'eritema tossico neonatale (eritema toxicum neonatorum), non è nulla di infettivo. Si manifestano delle papule giallastre su una base eritematosa, che causano una dermatite cosiddetta "a morso di pulce". Le lesioni possono essere poche ed isolate oppure possono interessare aree estese con pustole o papule. Appare in seconda-terza giornata di vita con andamento crescente e calante per alcuni giorni e si risolve entro la prima settimana di vita.

Le vesciche da suzione si trovano sulla mano oppure sull'avambraccio di un neonato alla nascita. Non devono preoccupare, hanno risoluzione spontanea.

Sul neonato è possibile palpare i linfonodi inguinali, cervicali e occasionalmente ascellari. Le dimensioni sono inferiori ai 12mm ma se la linfoadenopatia è importante, richiede approfondimento.


Bibliografia di riferimento

  • Eichenwald E.C., Ansen A.R., Martin C.R. & Stark A.R., (2019), Cloherty e Stark's Manuale di Neonatologia (8° edizione), Roma: Antonio Delfino Editore

  • Lissauer T. & Carroll W., (2018), Manuale di Pediatria (quinta edizione), Milano: Edra

  • Camarda N., anno XX, La pelle del neonato, uppa magazine, numero 3/2020, 22-23


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