Estate a misura di bebè

07.07.2020

Con l'arrivo dell'estate, le mamme e i papà si trovano molto spesso ad affrontare situazioni poco piacevoli che riguardano lo stato di salute dei loro bambini.

Perdita di sangue dal naso, colpo di calore, morso di zecca sono solo alcuni dei piccoli inconvenienti che si accompagnano alla stagione estiva. Niente panico! È sufficiente conoscere pochi, semplici comportamenti sani da attuare per proteggere la salute dei più piccoli.

COSA FARE IN CASO DI...


EPISTASSI 

Con questo termine si intende la perdita di sangue dal naso che può essere causata da rottura di piccoli vasi sanguigni, trauma facciale, forte raffreddore, inserimento di corpi estranei nelle narici, insolazione o repentino cambiamento di temperatura.

Cosa fare?

- Inclinare la testa in avanti o mantenere la posizione neutra.

- Esercitare forte pressione sulla narice sanguinante.

- Mantenere la pressione per circa 5-10 minuti.

Utile ma non necessaria può essere una borsa di ghiaccio alla radice del naso.

Cosa non fare?

- Far estendere il capo al bambino.

- Non inserire nulla nel naso (per prevenire il rischio di inalazione).

COLPO DI CALORE E COLPO DI SOLE 

Erroneamente si utilizzano queste due espressioni per indicare la stessa condizione, ma non è così.

Il colpo di calore è una condizione dovuta a un innalzamento della TC > a 41°C dovuta a un'esposizione prolungata a temperature elevate. Temperatura esterna elevata, umidità elevata e ventilazione ridotta («afa») sono le principiali cause del colpo di calore.

Cute calda, sete intensa, debolezza e mucose asciutte sono i più comuni e meno gravi segni e sintomi di un colpo di calore. Tra quelli più gravi ricordiamo invece nausea e vomito, vertigini e stato di incoscienza.

Cosa fare?

Fondamentale è la prevenzione, attuabile evitando l'esposizione dei più piccoli al sole nelle ore più calde (11:00 - 16:00) e preferendo per i bambini spazi ben areati, freschi e all'ombra.

I comportamenti sani da tenere per gestire un colpo di calore sono i seguenti:

- Portare il bambino in un luogo fresco e ombreggiato.

- Posizionare il bambino sdraiato.

- Sollevare le gambe rispetto al tronco.

- Fargli bere, a piccoli sorsi, una soluzione salina (in alternativa acqua naturale fresca. NON FREDDA!) per reintegrare sali minerali perduti con la sudorazione.

L'insolazione (o colpo di sole), invece, è una condizione conseguente a una protratta ed eccessiva esposizione diretta ai raggi solari.

I segni e i sintomi dell'insolazione includono: epistassi - eritema intenso delle parti esposte al sole, con formazione di bolle o, nei casi più gravi, eruzioni pruriginose, dolore e bruciore - occhi arrossati e lacrimazione abbondante - malessere generale. Nei casi più gravi rialzo termico anche superiore a 40 °C.

Anche in questo caso fondamentale è la prevenzione, attuabile evitando l'esposizione diretta al sole, preferendo l'utilizzo di protezioni solari adeguate, cappellini e occhiali per proteggere gli occhi. Inoltre, evitare attività all'aperto nelle ore più calde della giornata riduce notevolmente il rischio di insolazione.

Qualche consiglio pratico per una sana esposizione al sole dei più piccoli:

- Esporre la pelle dei bambini al sole progressivamente.

- Usare abiti leggeri e di colore chiaro con tessuti che non ostacolino la traspirazione.

- Far indossare un cappellino con visiera e occhiali da sole durante le passeggiate al mare o in montagna (specialmente i bimbi con pelle e occhi chiari).

- Non lasciare i bambini nell'automobile ferma sotto il sole, anche se per un breve lasso di tempo.

PUNTURA DI ZECCA 

E' un episodio molto frequente con l'arrivo della "bella stagione" quando i bambini sono soliti trascorrere molte ore all'aria aperta, neo boschi o nei prati.

Ecco qualche semplice consiglio da seguire per prevenire la puntura di zecca:

- Vestirsi con abiti chiari che rendono più facile l'eventuale individuazione delle zecche.

- Coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare.

- Utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello (le zecche possono trovarsi sui rami più bassi degli alberi).

- Non addentrarsi nelle zone in cui l'erba è alta.

- Al rientro da una passeggiata all'aperto, spazzolare gli indumenti prima di rientrare in casa.

- Utilizzare repellenti per insetti idonei.

Ma, cosa bisogna fare in caso di puntura di zecca?

La rimozione della zecca deve avvenire in maniera adeguata per evitare l'insorgenza di complicanze. E' bene rimuoverla solo se capaci e sicuri, in caso contrario consultare il pediatra o il P.S.

- Afferrare la zecca il più possibile vicino alla cute.

- Rimuoverla con movimento rotatorio e verso l'alto.

- Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla. Le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate.

- Disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca.

- Se rimane parte della zecca all'interno della cute deve essere estratta con un ago sterile.

- Distruggere la zecca, possibilmente bruciandola.

Non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette.

Dopo la rimozione è opportuno disinfettare la cute, annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni. È opportuno anche prestare attenzione alla comparsa di eventuali segni e sintomi particolari tra cui alone rossastro intorno al sito della puntura, febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.

MORSO DELLA MEDUSA

Il morso di medusa è uno degli incidenti che può verificarsi durante le attività al mare.

Come comportarsi?

  • Indossare guanti di protezione.
  • Non lavare la pelle con acqua dolce, ma solo con acqua di mare per rimuovere eventuali residui di tentacoli e per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata (l'utilizzo dell'acqua dolce è controindicato poiché potrebbe contribuire a diffondere le neurotossine).
  • Asciugare la zona interessata, evitando sfregamenti.
  • Applicare acido acetico al 4-6% o gel al cloruro di alluminio.
  • Evitare di esporre al sole la parte lesa.
  • Nei giorni successivi utilizzare protezione solare totale nella zona colpita, in quanto essa rimane sensibile alla luce solare e tende a scurirsi rapidamente.

In caso di mordo di medusa, è opportuno evitare di:

- Grattare l'area interessata in quanto si rischia di liberare ulteriore veleno.

- Applicare un bendaggio, perché incrementerebbe la quantità di veleno che viene iniettata.

- Lavare con soluzioni alcoliche, succo di limone, aceto o urina che sono ritenuti inutili o addirittura dannosi.

- Strofinare la zona colpita con sabbia calda o con una pietra tiepida perché il calore inattiva le tossite solo se superiore a 50°C. In questo caso il rischio di ustione sarebbe davvero molto elevato.



RIFERIMENTI SITOGRAFICI E BIBLIOGRAFICI

www.uppa.it

Baby Life Support dalla prevenzione alla rianimazione in età pediatrica. Salvamento Academy, novembre 2017

Il grande libro italiano del bambino, Laura de Laurentis, dicembre 2018

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